Caterina Da Pozzo racconta la sua visita a Matany

Sono arrivata a Matany il 27 settembre. Da allora ho visitato diverse unità del Saint Kizito Hospital di Matany che attualmente ospita 4 reparti: Maternity, dedicato alla salute materna e neonatale, Childrens’ Ward, Medical Ward e Surgical Ward.
Nella sua organizzazione essenziale, e pur nei mezzi limitati, l’ospedale è complessivamente ben funzionante. A testimoniarlo c’è la devozione del personale, ma soprattutto quella della comunità locale: moltissimi pazienti giungono da molto lontano, magari con mezzi di fortuna, bypassando altri ospedali di riferimento, per essere seguiti a Matany, di cui evidentemente
riconoscono la qualità.
La mia impressione al momento è quello di star ricevendo molto più di quanto io possa restituire: ogni giorno imparo qualcosa dai medici più esperti che, a dispetto del carico di lavoro e del tempo, che non è mai abbastanza, non perdono occasione per spiegare qualcosa.
La parola d’ordine dei medici tutor nei confronti dei loro “intern”, giovani medici ugandesi in attesa di abilitazione, è “exposure”, alla clinica, alla pratica chirurgica, alla responsabilità: fondamentale è dunque imparare facendo.
Ho trovato non solo lo staff medico, ma anche tutti gli infermieri e chi lavora
nell’amministrazione sempre disponibile e pronta a risolvere ogni dubbio.
Come avevo scritto nella lettera motivazionale prima di venire qui a Matany: sono contenta e soddisfatta di avere iniziato così il mio percorso professionale, alla scoperta di un modo di fare medicina che non è quello a cui sono abituata, e di una cultura e territorio non facilmente conoscibile in altri modi.