2013

  • Progetto “Prima le mamme e i bambini”

    Supporto alle attività dei servizi materno-infantili

    La povertà degli abitanti, le carenze di trasporti e la difficoltà di spostamento per le gestanti a termine nonché l’insufficiente copertura di servizi sanitari pubblici e umanitari di prevenzione e cura delle criticità del parto comportano un’altissima mortalità materna (750/100.000 parti, mentre in Italia varia da 8 in Piemonte a 22 in Sicilia) e neonatale (29 decessi/1000 nati vivi contro 1,7 in Italia). Pure elevatissima la mortalità nel primo anno di vita (87 decessi/1000 nati vivi contro 3,3 in Italia).

    Il miglioramento dei servizi in ambito ospedaliero non può che essere un aspetto della strategia di intervento Il progetto ospedaliero si affianca ad un progetto territoriale sul Karamoja, a gestione Ministero della Salute ugandese, UNICEF e CUAMM Padova. Infatti tre sono i ritardi di cura che determinano la mortalità descritta: un primo ritardo periferico sul territorio nel riconoscimento dei fattori di rischio; un secondo ritardo sempre territoriale nel trasporto verso centri di riferimento intermedi (Health Centers) o finali (Ospedale) e un ultimo ritardo nell’adeguata risposta professionale o specialistica nei centri di cura che il caso comporta.

    L’Ospedale di Matany può intervenire sui ritardi di cura solo nell’ambito del proprio ambito territoriale, mentre può collaborare entro un certo raggio al trasporto urgente nel distretto Napak (si tenga comunque presente che il 46 % delle partorienti proviene da distretti più lontani) e infine deve sempre rispondere alle necessità di cura di tutti i casi che vi vengono riferiti. Esso avrà un ruolo attivo in questo programma:

    1. inserendo nell’organico medico un chirurgo esperto in ostetricia;
    2. annullando ogni costo alla gestante (fee – ticket) per i sevizi ostetrici;
    3. cooperando al trasporto delle partorienti nella contea Bokora (Napak) con le proprie tre ambulanze;
    4. partecipando alla formazione delle infermiere ostetriche destinate anche al territorio nella propria Scuola per Infermieri S. Kizito (l’unica della regione).

    Presso l’Ospedale di Matany nell’ultimo anno ci sono stati 947 parti, di cui 270 cesarei. Poiché l’arrivo delle partorienti in ospedale è spesso tardivo, per le ragioni sopra accennate, la mortalità materna è stata nel 2010-11 di 3/947 parti pari a 316/100.000. L’obiettivo di tale programma è di migliorare sia l’assistenza periferica, garantendo la disponibilità al Distretto di un maggior numero di ostetriche formate alla Scuola Infermiere di Matany sia di incrementare il numero dei casi riferiti in ospedale con minor ritardo. Una volta giunta in ospedale, la partoriente potrà trovare le ostetriche e il medico specialista adeguati al caso. In passato il ginecologo era stato presente per alcuni anni, ma è difficile garantirne la continuità. Così pure la cura trasfusiva sicura, molto spesso necessaria, non può essere facilmente effettuata poiché la Banca del Sangue di Nakasero è nella capitale Kampala, distante 550 km, di strada in parte sterrata, spesso impraticabile nel periodo delle piogge.

    Questo progetto ha avuto il suo battesimo con l’inaugurazione della nuova maternità.

    Il costo previsto è di € 55.000 annuali per tre anni.