Da alcuni anni l’ospedale di Matany è sede dell’intervento governativo per la cura dell’infezione HIV, con l’assegnazione gratuita di farmaci antiretrovirali. La sopravvivenza dei pazienti ammalati per tale patologia comporta non solo la cura in fase acuta, ma anche il controllo nel tempo delle condizioni dei malati, nei vari ambulatori sparsi sul territorio di competenza (Distretto del Napak) e la cura di eventuali patologie opportunistiche intervenute. Per questo continuiamo ad inviare ogni anno € 15.000 per sostenere le spese che questa specifica patologia comporta. I malati in osservazione continua sono quasi 1.500.
2014
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Sostegno di una parte delle spese dell’ospedale Matany
Solitamente gli sponsor non dedicano i loro sforzi di finanziamento alle spese correnti, che un ospedale deve continuamente coprire sia per le attività istituzionali sia per eventuali spese impreviste che potrebbero comprometterne alcune aree di attività. Quindi come ogni anno, inviamo a Matany un finanziamento di € 20.000 a discrezionale uso dell’amministratore dell’Ospedale, proprio per garantire un margine di sicurezza per gli imprevisti.
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Sostegno di ammodernamento del Laboratorio e di diagnostica antitubercolare
Nel corso del 2013 il partenariato con il CUAMM – Medici con l’Africa (Padova) ci ha sollecitato a partecipare a questo progetto (sospendendo per una annualità quello materno-infantile) per rendere realizzabile un adeguamento del Laboratorio di analisi, a cui non si era mai posto mano dal 1971, soprattutto in vista dell’acquisizione – ora già effettuata – dell’attrezzatura diagnostica rapida per la tubercolosi e l’individuazione della resistenza ai farmaci antitubercolari, che ormai molti pazienti hanno sviluppato. La Fondazione Peppino Vismara ha contribuito allo sforzo donando € 30.000. Anche la provincia di Bolzano si è unita al CUAMM e quindi la ragguardevole cifra triennale di € 605.834,00 è stata messa a budget. Già quest’anno 2014 la diagnostica antitubercolare è acquisita. Inoltre a questa iniziativa partecipa la Fondazione Charlemagne di Bologna e il FAI di Lugano (partner pure del progetto “Prima le mamme e i bambini”).