Lettera di un aspirante infermiere

Cari soci e amici,

Sono O.S., ugandese, originario del villaggio di Kanangar, sottocontea di Lokopo, distretto di Napak. Sono nato da una famiglia poligama con 9 mogli, e di più di 20 figli avuti da mio padre, sono il penultimo di sei fratelli della mia madre biologica.

I miei genitori divorziarono quando io ero ancora molto piccolo. Io fui affidato a mio padre e così iniziò il mio calvario, in cui passai da matrigna in matrigna. Avevo solo quattro anni quando fui mandato a lavorare come pastore. Le eerano lunghe e io ero sempre affamato. Girando per i villaggi con gli animali, trovai una scuola, che iniziai a frequentare mentre gli animali pascolavano lì vicino. Ciò che mi attrasse non furono solo le lezioni, ma soprattutto il porridge che veniva servito a pranzo. Quando mio padre scoprì che frequentavo illegalmente la scuola fui picchiato e ripudiato. Nonostante le difficoltà riuscii a finire le elementari.

A seguire sarei voluto entrare in seminario, ma nessuno era disposto a pagare le tasse scolastiche. Chiesi aiuto a mia madre, che mi aiutò a sporgere denuncia contro mio padre e che quindi in seguito fu obbligato per legge a pagare per la mia istruzione. Non appena non fu più tenuto a pagare interruppe i pagamenti. La scuola mi consentì di proseguire gli studi anche dopo, ma così facendo contrassi dei debiti che non fui mai in grado di pagare e per i quali alla fine fui espulso.

Non ho mai perso la speranza, sono rimasto a casa per un altro anno, mi sono dato da fare e sono riuscito a raccogliere qualche soldo, che mi ha consentito di iscrivermi ad un’altra scuola con delle tasse più basse, per conseguire la maturità. Dio ha benedetto la mia caparbietà e sono riuscito a sostenere gli esami.

Dopo la maturità sono rimasto di nuovo bloccato, sono rimasto a casa per 3 anni alla ricerca di supporto o borsa di studio che mi aiutasse a frequentare una scuola di istruzione superiore o di avviamento al lavoro, purtroppo invano. Nel 2022, ho fatto domanda alla scuola per infermieri e ostetriche St Kizito anche se non potevo permettermelo. Anche in questo caso, purtroppo invano.

Nel frattempo ho conosciuto Brother Gunther, CEO dell’ospedale di Matany, e gli ho chiesto darmi qualunque tipo di lavoro e, grazie a Dio, sono stato assegnato dall’assistente di radiologia, con cui lavoro ormai da circa 5 mesi.

I miei obiettivi e l’amore per la scuola sono ancora forti. Il poco che ricevo alla fine del mese mi aiuta a sopravvivere, mando un po’ per aiutare i miei fratelli e un po’ lo metto da parte per il futuro. Questo mese ho fatto nuovamente domanda alla scuola per infermieri e ho fatto i colloqui per il nuovo anno scolastico e sono fiducioso di poter essere preso in considerazione. La domanda su come pagare le tasse scolastiche rimane senza risposta, ma Dio è con noi.

Saluti!

O.S.