Le difficoltà finanziarie dell’ospedale

L’Ospedale di Matany rischia difficoltà finanziarie nonostante la buona amministrazione. Brother Gunther non ci ha nascosto la sua preoccupazione. Nahrich ha preso in mano l’amministrazione dell’ospedale nel 1998, succedendo a Daniele Giusti, che aveva messo a regime la macchina amministrativa dell’ospedale. “Dovevo solo seguire le procedure, tutto era impostato bene” ricorda Gunther.  C’era già stata una crisi finanziaria nel 95-96 e Giusti era riuscito a trovare nuovi donatori in Danimarca e Austria per supportare la scuola infermiere e a creare progetti attrattivi per i donatori, ma  le tariffe pagate dai pazienti già allora coprivano solo il 5/6% del budget.

Gli appelli al governo cadevano nel vuoto e nel ‘97 l’ospedale era stato costretto ad alzare le tariffe;  i pazienti erano subito diminuiti, soprattutto i più fragili, donne e bambini. “ Ma l’ospedale è qui per i più poveri secondo  le linee di Comboni”osserva il Ceo “non potevamo permetterlo. Per fortuna alla fine il governo ugandese decise di intervenire e il supporto arrivò al 40% del budget”.

Così l’ospedale poté proseguire l’attività riabbassando le tariffe, al servizio di tutta la popolazione. Ma in questi vent’anni il contributo governativo, in termini assoluti, è rimasto fermo, mentre il costo della vita è salito.

Alcuni anni fa  occorrevano 2 miliardi di scellini ugandesi per gestire l’ospedale.

Ora ne occorrono 4-4,5 ma il denaro è lo stesso. Anzi è stato ridotto un paio d’anni fa e ora il governo supporta in realtà il 10.4% dei costi. Il Cuamm aiuta, ma sono progetti che durano due tre anni poi si  deve rifare la richiesta e sperare.

Il dr. Lojoro sta cercando di impostare progetti nuovi nelle aree madre-bambino e, TB, visto che in Karamoja i pazienti sono molti. Ora c’è anche il problema MDR cioè i pazienti multidrug resistant , cioè resistenti ai farmaci, più di quanti si pensasse.

“Siamo gli unici tra gli ospedali privati ad avere il trattamento MDR per la tubercolosi, come gli ospedali governativi – racconta il Ceo – Ma noi dobbiamo procurarci da soli test, reagenti, farmaci. Da questo anno finanziario il governo inoltre  dovrebbe aumentare i salari del personale medico e sanitario per evitare  la fuga dei cervelli che vanno in altre parti d’Africa dove sono pagati meglio. Ma noi non possiamo permettercelo”.

Laboratorio

I medici governativi hanno già scioperato, Matany invece non si è mai fermato, ma è aumentato il carico di lavoro per il flusso extra di pazienti mentre gli ospedali pubblici non funzionavano.

Il Covid ha portato spese extra: molto piu disinfettante, maschere, protezioni. “Il Cuamm ha aiutato ma di nuovo non era sufficiente, data la situazione Lo stesso l’Unicef. Non sapevamo come il Covid si sarebbe sviluppato in Africa, le notizie dal mondo erano terribili. Ma la nostra gente non si è ammalata molto. Ci sono stati pazienti in isolamento e da alcuni anni abbiamo l’ossigeno in corsia, perché sapevamo che qualcosa del genere prima o poi sarebbe arrivato. Grazie al cielo è stato controllabile”

Anche per i ricoveri Covid  Matany ha chiesto meno soldi che gli ospedali pubblici, che hanno anche ottenuto fondi extra. “Noi niente. L’extra lavoro l’hanno fatto alcuni volontari tra il personale. Lo spirito in questo ospedale è fantastico! C’è questa sensazione di essere insieme, quasi lo spirito di un famiglia,  così possiamo reggere; ma le risorse sono poche e io chiedo sempre al governo perché non collabora di più, visto che il personale lavora così bene.”

Alla riunione periodica dell’Uganda Catholic Bureau Gunther ha chiesto ai colleghi degli altri ospedali missionari come si regolano, ma in Karamoja non è possibile aumentare le tariffe per coprire i costi.”Ho una responsabilità sociale. E il costo della vita è salito, la gente compra meno con gli stessi soldi dello scorso anno”.

Sono molti i giovani che cercano lavoro, Gunther ha file di aspiranti infermieri fuori dall’ufficio. Chi è ancora studente cerca un posto per far pratica ospedaliera perché sono sorte  fin troppe scuole infermieri private, alcune non agganciate a nessun ospedale. E il nome del St. Kizito Hospital sul cv vale.

Scuola infermieri

A oggi (11 aprile 2023) il cambio ufficiale di scellino ugandese su euro è 1 scellino per 0,00025 euro.

L’ospedale ha bisogno di fondi soprattutto per la normale gestione. Il budget di previsione stilato a Natale stima un costo di quasi 165 milioni di scellini per il cibo (mais, riso, fagioli, zucchero, latte in polvere, olio, provviste fresche); 76 milioni per la pulizia (detersivi, disinfettanti, carta igienica); 360 milioni per i trasporti, il carburante, la manutenzione delle ambulanze. Altri 72 milioni sono necessari  per la sostituzione di computer e stampanti, per carta e inchiostro. La voce più pesante del materiale di consumo sono i farmaci, i sanitari, il materiale chirurgico e  i reagenti di laboratorio:  un miliardo e 200 milioni di scellini.

I salari ammontano a 1 miliardo e 807 milioni; circa 470 milioni sono i costi di formazione del personale  e 584 milioni il costo per i macchinari necessari.

Per aiutare il lettore, una sintesi in euro

Cibo 41.250 €
Pulizia (detersivi, disinfettanti, carta igienica) 19.000 €
Ambulanze e trasporti (carburante e manutenzione) 90.000 €
Sostituzione computer e stampanti 18.000 €
Salari 451.750 €
Formazione personale 117.500 €
Macchinari 146.000 €
TOTALE 883.500 €

 

Per aiutare l’ospedale, ma anche orientare i possibili donatori, insieme a Gunther abbiamo preparato una lista di azioni possibili.

 

Autoclave per la chirurgia 55.000 €
Radiografia mobile 25.000 €
Ecografia 15.000 €
Analizzatore di coagulazione 3.000 €
Analizzatore di colture 15.000 €
Resettoscopio 30.000 €
Stufe ecologiche 3.000 €

Sarebbe molto utile anche ‘adottare’ uno studente o una studentessa della Matany School of nursing and midwifery (5 semestri, due anni e mezzo): circa 2.500 euro tutto compreso, (tasse, libri, materiali, boarding) fino al diploma.

Susanna Pesenti